I BUROCRATOSAURI NON SI ESTINGUONO MAI!!!

Il portavoce M5S Ugo Scarparo in data 4 febbraio ha presentato le dimissioni da Consigliere comunale per motivi personali; nella lista dei non eletti del Movimento le tre persone successive in graduatoria hanno fatto sapere che, anche loro per motivi personali, rinunciano all’incarico per cui dovrebbe subentrare il quarto in graduatoria. Il nostro portavoce ha chiesto aiuto all’amministrazione per cercare di risolvere il problema delle surroghe nel più breve tempo possibile. La risposta ci è arrivata dal superburocrate segretario comunale il quale ”ritiene che solamente a seguito della formalizzazione delle dimissioni da parte di un consigliere si possa dare avvio alla procedura di surroga con la convocazione del consiglio e la nomina del primo dei non eletti. Solo a questo punto, quest’ultimo può rinunciare allo status acquisito con la delibera di surroga, risultando pertanto ogni anticipata rinuncia a quel diritto “radicalmente inefficace” (TAR Lazio n. 651/2005).” Le Dimissioni inoltre sono da considerarsi valide solamente se presentate al Protocollo. Nel nostro caso pertanto, alla faccia del più breve tempo possibile, per arrivare a nominare un nuovo Consigliere M5S occorreranno ben QUATTRO C.C.

Da una semplice ricerca condotta sul web abbiamo scoperto che in casi del genere la generalità dei Comuni al fine di evitare lungaggini burocratiche, spreco di tempo e di risorse, usa il buon senso e risolve il problema in un unico C.C. Molti, non tenendo conto della sentenza del TAR, prendono in considerazione le rinunce presentate dai singoli (vedi delibera del Comune di Cuneo http://www.comune.cun...­ ); altri ad esempio Comune di Gragnano BS  http://www.gazzettaam...­ operano come segue: 
in un singolo C.C, il consigliere entrante dopo la delibera di surroga rinuncia all’incarico con le dimissioni di fronte al Consiglio Comunale che attivano il successivo procedimento di surroga, potendo in tal caso ritenersi l’equivalenza (cosa che il nostro burocrate non riconosce) fra la presentazione al protocollo e quella in corso di seduta direttamente al Consiglio in quanto la relativa verbalizzazione ne conferisce l’efficacia immediata. Il subentrante, una volta ricevuta l’investitura, rassegna a sua volta le dimissioni e così via fino ad arrivare al candidato che accetta l’incarico. Ma ad Arese il nostro burocrate di lungo corso sostiene che questo non si può e non si deve fare.

Sappiamo tutti che uno dei mali incurabili dell’Italia è la burocrazia che spegne e rallenta ogni iniziativa: purtroppo noi siamo l’unico paese al mondo ad avere un Ministero per la semplificazione della burocrazia, come dire che siamo ben consapevoli del male che ci facciamo. La PA, annegata in un formalismo regolamentare e giuridico, è lo specchio di questo Paese che non sa stare al passo con i tempi.

Concludiamo riportando alcune massime sulle quali i nostri amministratori farebbero bene a riflettere:
- Non esiste la burocrazia, esistono i burocrati. Marziani della terra. (Beno Fignon)
- Scopo della burocrazia è di condurre gli affari dello Stato nella peggior possibile maniera e nel più lungo tempo possibile. (Carlo Dossi)
- Va ricordato che una delle radici della cattiva amministrazione, della burocratizzazione intesa in senso deteriore, consiste proprio nella pretesa di molti cattivi funzionari di limitarsi ad "applicare" le norme: essi così facendo esercitano la loro discrezionalità in maniera non consapevole e comunque non orientata alla risoluzione dei problemi che sono appunto di competenza dell'amministrazione e sono la ragione stessa della sua esistenza, bensì orientata unicamente all'illusorio e mistificante adempimento delle disposizioni ricevute dall'alto. (Massimo Corso)

Commenti

  1. O tempora, o mores.

    "Per ratificare le dimissioni di Augurusa e l’ingresso in consiglio di Secci è stato convocato un consiglio comunale straordinario per giovedì 23 dicembre alle 18.30."
    21 Dicembre 2010.

    http://www.quiarese.it/index.php/politica/notizie/162-augurusa-lascia-il-consiglio-comunale.html

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  2. Appunto... ma era Augurusa.... quindi è tutto chiaro

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  3. Come racconta La Repubblica dei mandarini scritto da Paolo Bracalini "«Il
    groviglio di leggi statali, regionali, provinciali, comunali è così
    intricato che la giungla normativa italiana non ha paragoni in Europa e
    contribuisce all'indebolimento dei diritti dei cittadini. Mentre i
    "mandarini", i burocrati, comandano nell'ombra, con un potere enorme: nei
    ministeri, nella Ragioneria di Stato, nelle segrete stanze del Tesoro e del
    Quirinale, ma anche nei Tar che paralizzano il Paese». Un Paese dove i
    cittadini sono sudditi della Repubblica dei mandarini, delle tasse e della
    burocrazia.
    >
    http://www.iltempo.it/economia/2014/05/21/burocrazia-tasse-leggi-inutili-viaggio-nella-paralisi-italiana-1.1252207

    Aurelio

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  4. la vera metastasi che rallenta lo sviluppo dell'Italia, il tumore pernicioso
    e silente che succhia e neutralizza le energie vitali del Paese si chiama
    "burocrazia". Ma sarebbe ancora meglio passare dal terreno astratto di
    "categoria", che tutti e nessuno colpisce, ai singoli burocrati, agli uomini
    e donne degli uffici (dal francese bureau, ufficio), agli addetti, con nome
    e cognome, che esercitano il potere appunto degli uffici (di infimo, basso,
    medio, mediocre, alto, altissimo, supremo livello).
    >
    Dall'addetto ad un ufficio pubblico a cui ci si rivolge per una pratica fino
    al megafunzionario di ministero, che scivola a suo agio fra leggi e
    regolamenti, i burocrati rallentano, impastoiano, imboscano, negano,
    concedono; spesso con discrezionalità sacrale. Il vero potere è il loro.

    http://www.resegoneonline.it/articoli/La-burocrazia-italiana-un-dinosauro-famelico-20140223/

    Aurelio

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  5. Regione Friuli Venezia Giulia
    Si ritiene, infatti, che, nel rispetto delle regole generali che presiedono
    il procedimento di surrogazione, l’Ente debba conformarsi, altresì, ai
    principi di economicità ed efficacia che devono contraddistinguere l’operato
    della pubblica amministrazione.

    Avendo il primo consigliere non eletto già espresso, per le vie brevi, la
    sua volontà di non volere assumere la carica di consigliere in surroga, il
    Comune potrebbe richiedergli la formalizzazione di un tanto. In particolare,
    potrebbe inviare allo stesso una raccomandata A.R. con la quale lo informa
    delle avvenute dimissioni dalla carica presentate da un determinato
    consigliere e della data in cui il consiglio ha fissato la riunione
    finalizzata a procedere alla surroga dello stesso.

    In esito a tale lettera il primo consigliere non eletto potrebbe
    formalizzare, con lettera raccomandata A.R., indirizzata al consiglio
    comunale, la sua volontà di non voler assumere la carica di consigliere.
    Tutto ciò consentirebbe al consiglio comunale, nel corso della delibera
    finalizzata alla surroga del consigliere dimissionario, di dare
    comunicazione della volontà manifestata dal primo consigliere non eletto
    nella lettera e di procedere, conseguentemente, e nel corso della medesima
    deliberazione, alla surrogazione con il secondo candidato risultato non
    eletto.
    http://autonomielocali.regione.fvg.it/aall/export/sites/default/AALL/Elezioni/GuidaElezAmm/0_allegati/altri_documenti/2006_2010/RAFVG_DIRAL_Sagc_11198_2007.pdf

    Aurelio

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