Circa 180.000 persone sono passate nei due giorni di Woodstock 5 Stelle a Cesena. Quattro milioni i contatti web.
Due giorni di musica, pace e futuro. E due giorni di lezioni. Il
MoVimento 5 Stelle ha insegnato a chi ancora non l’avesse capito che
siamo la nuova Italia. Un’Italia viva, felice, che si riprende il futuro
rubato indegnamente da decenni di politica in affari con la criminalità
organizzata.
Un’Italia di proposte, un’Italia di squadristi, sì, ma della raccolta differenziata, di gente che prende la cicca della
sigaretta e la getta nell’apposito contenitore. Chi ha provato a
partecipare a manifestazioni o a concerti in cui passano circa 180.000
persone, sa bene qual è il risultato finale in termini di rifiuti da
raccogliere e gettare nell’indifferenziato. All’ippodromo di Cesena,
invece, una lezione di civiltà e di consapevolezza. La pulizia era
incredibile e tutto veniva differenziato. Anche l’ingegnere svizzero
Guzzella, professore al Swiss Federal Institute of Technology, ha
elogiato la civiltà dimostrata dai partecipanti alla Woodstock di
Cesena.
Un’Italia che, ballando e ascoltando musica, non ha mai
spento il cervello e non ha mai abbassato la guardia. Un’Italia che ha
ragionato sul futuro e sulle scelte responsabili che non possono più
essere procrastinate. In termini di autosufficienza energetica, di acqua
pubblica, di sviluppo, di connettività e trasporti. Idee rivoluzionarie
portate avanti con logiche rivoluzionarie. Una nuova economia politica.
Un’Italia che dice “stop” ai partiti e alle loro logiche distanti anni
luce dal bene collettivo.
Ecco perché non si sono risparmiati gli
interventi illuminanti degli economisti Riccardo Petrella e Jeremy
Rankin, dell'ambientalista Lester Brown, della deputata del Parlamento
Islandese Birgitta Jondottir e di Mathis Wackernagel, presidente del
Global Footprint Network, del giornalista Ferruccio Sansa e del collega
Marco Travaglio.
Un’Italia che elogia gli onesti e che non
permette ai disonesti di svignarsela in silenzio. Nomi, cognomi e facce
dei disonesti. Lo ricorda nel suo intervento il regista Vendemmiati che,
con il film “E’ stato morto un ragazzo”, vuole raccontare la storia di
Federico Aldrovandi. “La Polizia di Stato dovrebbe
costituirsi parte lesa contro i responsabili della morte di Federico
insieme alla famiglia per rispetto verso tutti i poliziotti onesti che
rischiano la loro vita per la sicurezza dei cittadini.”
Un’Italia
che vuole sognare, che ha il diritto di sognare. E che rivendica il
diritto di una vita normale. Ecco perché alla Woodstock 5 Stelle c’erano
famiglie con bambini, giovani di tutta Italia, persone in bicicletta. I
proprietari dei portafogli persi venivano immediatamente chiamati dal
palco. Niente è stato rubato. L’interesse di tutti non era fregare il
proprio vicino ma guardare al futuro, al nuovo modello di sviluppo
proposto affinché “l’utopia diventi realtà”.
Beppe Grillo,
entusiasta e orgoglioso di questa Italia onesta, civile e responsabile,
ha più volte detto «abbiamo pure il diritto di sognare un po'». E ha
dato libero sfogo alla sua voglia di cantare “I feel good”.
180.000 persone che all’unisono, grazie alla dedica di Daniele Silvestri, han cantato “Salirò”.
Un’Italia che, ballando e divertendosi, ha dimostrato che non sarà più l’Italia delle mezze verità e il Paese al contrario.
Anche
il clima ha voluto venire in contro a queste due giornate storiche:
solo nuvole che giravano sulle teste di tutti, senza mai deludere,
danzando in Movimento.
Articolo di Silvana Carcano (Meetup di Paderno Dugnano)
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