LA PIAZZA 2: LA VENDETTA


Mentre i partiti di Arese si organizzano, si coalizzano e in definitiva si avvitano su se stessi nella gara all’ultimo voto, ma con largo anticipo, visto che ad Arese si voterà a fine maggio, noi andiamo a spulciare le delibere che la dottoressa Pavone, neo Giuntasindaconsiglio, (strano essere per 1/3 giunta comunale, 1/3 consiglio comunale e 1/3 sindaco), sforna con incredibile solerzia, preparandoci un futuro sempre più fosco.

Tra queste delibere ci sono sembrate interessanti quelle relative a come spendere una prima tranche degli oneri di urbanizzazione che il Comune riceverà in cambio del mega centro commerciale nell’area ex alfa. Ma, attenzione! Il comune di Arese in realtà non vedrà nulla, perché sarà la TEA a realizzare le opere necessarie direttamente in scomputo degli oneri, ovvero l’impresa/costruttore che ha in appalto le opere in ex-Alfa, anziché versare soldi nelle casse del comune, provvederà a realizzare anche le opere PER 
il comune al centro sportivo.

Sin qui, la cosa potrebbe anche funzionare (anche perché permette di aggirare legalmente il terribile patto di stabilità che impedisce ai comuni di spendere) se non che diventa estremamente importante il COME si realizzano le opere, ovvero diventa basilare che l’elenco dei lavori sia il più dettagliato e preciso possibile per: 
evitare una errata valutazione dell’importo dei lavori e “regalare” la differenza alla TEA;
* permettere al Comune, che riceve l’opera, di ottenere esattamente quello che gli serve, e non quello che fa comodo costruire al costruttore. 
Ed ecco che armati della migliore buona volontà siamo andati in Comune a cercare il CAPITOLATO, sicuri di trovare un bell’elenco dettagliato di lavori, di quantità e di prezzi. Purtroppo siamo rimasti assai delusi nel vedere solo una raccolta di fotografie (corposa, per carità) e alcune pagine con un elenco di intenti. Un po’ poco, secondo noi, per arrivare a stabilire un importo delle opere di oltre 2 milioni di Euro. 
Cosa non va? Molto:
1) Nessun cenno a possibili coperture dei tetti palestra e piscina con pannelli fotovoltaici. Quando si fanno i lavori di ristrutturazione, ovviamente se contemporaneamente si posano i pannelli, ci sono risparmi nei costi, sia per le linee vita, che per la manodopera e soprattutto si evitano possibili danni alle impermeabilizzazioni.
2) Nessun cenno di illuminazione a LED, sia negli interni che esterni, il rientro dell'investimento è max 3 anni.
3) Nessun cenno di utilizzo di impianti di riscaldamento dell’acqua sanitaria con sistema misto pompe di calore/solare termico.
4) Nessun cenno di utilizzo del geotermico orizzontale, poco costoso, di facile costruzione e adatto per il riscaldamento della piscina.
5) Nessun cenno di accesso al nuovo conto energia termico, che stanzia 900 milioni di Euro per privati ma anche per le amministrazioni comunali.

In conclusione un “progetto” per nulla definito, ma solo un elenco di opere che nasce già vecchio, con tecnologie obsolete, senza uno studio serio sul ritorno economico, sulle priorità, sulla successiva manutenzione di quanto realizzato e sui costi della stessa. 
Manca insomma un piano economico, ma prima ancora mancano le idee.Siete allibiti? Anche noi! Infatti abbiamo chiesto e ottenuto un appuntamento con l’ufficio tecnico settore edilizia pubblica per capire se ci stiamo sbagliando (come speriamo) oppure davvero si sta per girare il remake di un famoso film aresino: LA PIAZZA 2, LA VENDETTA
link correlati: 
ProgettoPreliminare, RelazioneTecnicaDescrittiva - Lavori di Manutenzione Ordinaria Edile e Straordinaria Impianti  


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