Sicurezza stradale i conti non tornano e i fatti parlano ad Arese


Interrogando la maggioranza riguardo alla sicurezza del progetto della nuova viabilità abbiamo ricevuto una risposta che  riporta dati sommari, ma c'e' di più anche scorretti: nelle somme degli incidenti consigliamo l' uso della calcolatrice e un controllo di quanto si scrive.
Tanto per fare alcuni esempi:
 dai dati comunicati risulta che ante opera (2010/2014) gli incidenti totali sarebbero stati 60, nel periodo post opera (2015/2018) 71: poiché 71 è indubitabilmente maggiore di 60, dovrebbero spiegarci come in tale situazione si possa affermare che gli incidenti "si sono notevolmente ridotti"
dai medesimi dati risulta ad esempio che post opera gli incidenti sarebbero stati 1 mortale, 47 con feriti (1 prognosi riservata), 125 senza feriti, il che secondo loro comporterebbe un totale di 71 incidenti (cioè meno dei soli 125 incidenti senza feriti ??) !!!
Evidentemente c'è qualche cosa che non va nella loro matematica ...  oppure nel loro italiano (ove avessero voluto dire qualche cosa di diverso da quello che hanno scritto); entrambe ipotesi gravi, trattandosi di ente istituzionale.
Inoltre i dati sono incoerenti con quanto trasmesso al collegio dei revisori nel rapporto di fine mandato,  a titolo di esempio :
nell'interrogazione si riporta un dato, incidenti con feriti pari a 47 per il periodo dal  2015 al 2019 primo semestre, mentre nel report si contano 102 incidenti con feriti dal 2015 al 2017, un periodo peraltro minore.
I dati riportati non servono a chiarire la dinamica degli incidenti, mentre nel report trasmesso alla corte dei conti, si rileva un aumento dei sinistri con uscite dalla carreggiata,  urti contro ostacoli fissi, l'investimento di pedoni, tutti casi  elencati nell' interrogazione.
Visto che attribuiscono gli incidenti "a fenomeni di riduzione di attenzione" dovrebbero allora spiegare perché questi "fenomeni" si verificano tutti proprio in quell'area ristretta.

Il fatto che in poche centinaia di metri avvengano tutti gli incidenti elencati, smentisce il fatto che il progetto sia a norma, tra le norme e la realtà c' è un abisso e visti i casi si richiede uno sforzo maggiore di interpretazione.
Infine il fatto che le uscite dalla carreggiata abbiano urtato muri, piuttosto che pali dell' illuminazione e non persone è comunque grave, perché non si può sperare sempre nella fatalità.

Proprio su Quiarese un lettore aveva segnalato la pericolosità degli attraversamenti su viale Sempione in quanto "ostruiti alla vista dalla siepe",  scarsa visibilità che indubbiamente ha avuto un ruolo sia nell'investimento del pedone che in quello mortale del ciclista. Nulla era stato fatto al riguardo, salvo correre ai ripari ora, dopo l'incidente mortale, con una decisa riduzione dell'altezza delle siepi, fra l'altro ridotte "a gradini" in concomitanza con i passaggi ciclopedonali, il che comporta di fatto ammissione e riconoscimento che così come erano prima non era conforme al principio di reciproca visibilità stabilito dal codice della strada.

L' amministrazione ha, per ora, le risorse per mettere in sicurezza le strade e in futuro si potrà attingere anche a bandi regionali, ma la supponenza dell' assessore impedisce di vedere i propri errori mettendo la polvere sotto al tappeto.





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