Proprio mentre si celebra il centenario dell'Alfa Romeo, con iniziative, serate, incontri, premi, concerti, film, pubblicazioni, viene sottoscritto dai sindaci di Arese, Rho e Lainate l'Accordo di Programma sulla riqualificazione dell'area ex Alfa, un accordo che porterà più commerciale, edilizia residenziale e strutture alberghiere.
Il tutto è accompagnato da un Protocollo d'Intesa che definisce le opere infrastrutturali esterne legate anche ad Expo.
L'AdP diventerà operativo solo dopo l'approvazione dei 3 Consigli comunali.
Contro tale accordo di programma una trentina di cassaintegrati dell'Alfa Romeo, con bandiere (qui le foto) e striscioni dello Slai Cobas si sono presentati dal primo cittadino aresino, il 23 settembre chiedendo un piano di rilancio industriale ed occupazionale dell'area.
In allegato l'articolo de "IlGiorno" riporta le dichiarazioni di Corrado Delle Donne dello Slai Cobas.
E qui un commento a caldo che il Sindaco ci ha rilasciato al termine dell' incontro.
Contro tale accordo, inoltre, si stanno muovendo anche i comitati spontanei sorti a Lainate, Garbagnate e Rho e i cittadini scontenti, che sfileranno a Rho sabato 9 ottobre ore 9.30, piazza stazione. Ecco il volantino.
Per riprendere le parole di Sara Belluzzo, presidente del ComitatoDifendiamoArese, "un altro accordo è possibile a partire dalle vere esigenze del territorio ".
Nel suo programma elettorale Fornaro indicava quanto segue: L'ex Area Alfa deve essere considerata una opportunità di sviluppo non solo per la nostra città ma anche per il territorio circostante. La posizione strategica di quest'area, adiacente a quella della Fiera e dell'EXPO, deve completare l'assetto economico della zona, valorizzando le esistenti risorse relativamente e a tutto ciò che riguarda l'energia rinnovabile e tutela dell'ambiente. I soggetti coinvolti sono molteplici e l'amministrazione futura si adopererà, per quanto di sua competenza, affinché l'area venga utilizzata in modo coerente alla filosofia urbanistica del nostro Comune, che comprenda attività produttive, di terziario e di ricerca con i relativi servizi.
Insomma dopo anni di politica industriale cha ha portato allo sfascio un fiore all'occhiello dell'industria automobilistica italiana, oggi ci viene raccontato che l'AdPr appresenta una risposta concreta al problema case e una "opportunità di crescita e di sviluppo ambientale". Come possono nuove case, villette e un mega centro commerciale rappresentare la risposta al rilancio del territorio? E' noto e facilmente intuibile che nuovi abitanti comportino nuovi servizi e questi nuove spese, in un circolo vizioso che conduce all'esaurimento di tutto il territorio disponibile. E ciò non ci pare "coerente alla filosofia urbanistica del nostro Comune".
Bel modo di celebrare il Centenario!
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