Il sindaco Palestra, che in questo momento ha certamente molti più problemi da risolvere relativi al centro Sportivo che per Arese Sud, ha comunque voluto rispondere alla nostra sollecitazione, attraverso una intervista rilasciata al Notiziario e pubblicata il 13 settembre.
Purtroppo ha travisato le nostre parole.
Il Sindaco dice:
1) Come amministratori non possiamo revocare un atto ufficiale del consiglio Comunale.
2) Ci sono poi titoli esecutivi reali già acquisiti; andremmo incontro a ricorsi già persi in partenza.
3) C’è una convenzione in atto tra l’operatore e il comune (per gli alloggi ad edilizia convenzionata).
Ma noi non abbiamo chiesto all'amministrazione di ritornare su una decisione presa (tra l'altro cinque anni fa) e neanche da questa giunta.
L'immobiliare Sansovino ha tutti i diritti di costruire!
Quello che proponiamo è una cosa ben diversa. Il Comune incontri l’immobiliare e tratti, sulla base di considerazioni economiche ben precise, se c’è da parte della Sansovino un possibile interesse a cedere l’area al Comune. Si tratta di coprire parte dei possibili guadagni della Sansovino, tolto il rischio di impresa e gli ammortamenti dei capitali, visto che l’operazione è ferma e probabilmente lo resterà ancora per qualche anno, almeno dal punto di vista più redditizio che è quello della realizzazione delle residenze NON in edilizia convenzionata.
Nella trattativa potrebbero entrare anche altri fattori come la realizzazione di un intervento più piccolo, la possibilità di realizzare le opere edilizia necessarie per creare la porta del parco delle groane, e molto altro.
Siamo sicuri che se c’è la volontà, la fantasia non mancherà.
Certo che questo avrà un costo per il Comune di Arese. Un costo altissimo che forse nessun altro Comune potrebbe permettersi in questo momento se non ci fosse un MA. E questo MA è l’area ex Alfa. Non i soldi per la viabilità, ma gli oneri di urbanizzazione, il costo di costruzione e quanto altro dovuto e previsto dall’accordo di programma. Parliamo di diversi milioni di Euro. La cifra esatta non la sappiamo neanche noi, ma siamo sicuri che la giunta potrebbe tranquillamente farsela dire dal nostro ufficio tecnico.
Attenzione: sarà una trattativa, può essere che non porti a nulla ma un tentativo si deve fare. Il Comune ha comunque modo di fare pressione sul costruttore per fermare un progetto così devastante per il nostro territorio, a livello urbanistico, di viabilità, di igiene dell’edilizia (linee alta tensione, discariche) di ambiente, paesaggio e non ultimo estetico.
Un’ultima considerazione: ci hanno fatto notare che forse l’accordo di programma non consentiva questa operazione. Diciamo solo che tra le opere di compensazione paesaggistica e ambientale, la fantasia dei nostri amministratori aveva incluso anche la realizzazione della nuova biblioteca.
Purtroppo ha travisato le nostre parole.
Il Sindaco dice:
1) Come amministratori non possiamo revocare un atto ufficiale del consiglio Comunale.
2) Ci sono poi titoli esecutivi reali già acquisiti; andremmo incontro a ricorsi già persi in partenza.
3) C’è una convenzione in atto tra l’operatore e il comune (per gli alloggi ad edilizia convenzionata).
Ma noi non abbiamo chiesto all'amministrazione di ritornare su una decisione presa (tra l'altro cinque anni fa) e neanche da questa giunta.
L'immobiliare Sansovino ha tutti i diritti di costruire!
Quello che proponiamo è una cosa ben diversa. Il Comune incontri l’immobiliare e tratti, sulla base di considerazioni economiche ben precise, se c’è da parte della Sansovino un possibile interesse a cedere l’area al Comune. Si tratta di coprire parte dei possibili guadagni della Sansovino, tolto il rischio di impresa e gli ammortamenti dei capitali, visto che l’operazione è ferma e probabilmente lo resterà ancora per qualche anno, almeno dal punto di vista più redditizio che è quello della realizzazione delle residenze NON in edilizia convenzionata.
Nella trattativa potrebbero entrare anche altri fattori come la realizzazione di un intervento più piccolo, la possibilità di realizzare le opere edilizia necessarie per creare la porta del parco delle groane, e molto altro.
Siamo sicuri che se c’è la volontà, la fantasia non mancherà.
Certo che questo avrà un costo per il Comune di Arese. Un costo altissimo che forse nessun altro Comune potrebbe permettersi in questo momento se non ci fosse un MA. E questo MA è l’area ex Alfa. Non i soldi per la viabilità, ma gli oneri di urbanizzazione, il costo di costruzione e quanto altro dovuto e previsto dall’accordo di programma. Parliamo di diversi milioni di Euro. La cifra esatta non la sappiamo neanche noi, ma siamo sicuri che la giunta potrebbe tranquillamente farsela dire dal nostro ufficio tecnico.
Attenzione: sarà una trattativa, può essere che non porti a nulla ma un tentativo si deve fare. Il Comune ha comunque modo di fare pressione sul costruttore per fermare un progetto così devastante per il nostro territorio, a livello urbanistico, di viabilità, di igiene dell’edilizia (linee alta tensione, discariche) di ambiente, paesaggio e non ultimo estetico.
Un’ultima considerazione: ci hanno fatto notare che forse l’accordo di programma non consentiva questa operazione. Diciamo solo che tra le opere di compensazione paesaggistica e ambientale, la fantasia dei nostri amministratori aveva incluso anche la realizzazione della nuova biblioteca.
Parlando di mitigazione ambientale, tra una biblioteca e un parco non pensiamo ci sia gara!
Ricordiamo infine che mai nessuno, fino ad ora, si è mai sognato di chiedere agli Aresini se davvero vogliono il quartiere di Arese sud.
Un referendum sarebbe troppo?
Commenti
Posta un commento