Scorrendo tra le determinazioni approvate recentemente, ne abbiamo trovata una particolarmente esilarante che ha attirato la nostra attenzione, non solo per il buon umore che induce, ma anche per una riflessione politica: la determinazione n. 3 del 2 agosto 2013.
Questa determina stanzia un importo di quasi 12.000 euro per un contratto di noleggio a lungo termine dal 2014 al 2020 di un apparato di alta tecnologia ed all'avanguardia.
Di cosa si tratta?
Uno scanner per microfilmare e dematerializzare documenti? Un apparato di riconoscimento ottico per la registrazione presenze dei dipendenti comunali?
Un Sistema WiMax per fornire accesso gratuito a tutta Arese coprendo l'intero territorio urbano ?
No..... una AFFRANCATRICE.
Intendiamoci, l'affrancatrice è stata una compagna inseparabile di lavoro per decenni in tutte le strutture dove gli invii postali rappresentavano una mole di lavoro non indifferente; per molti impiegati quasi una amante.
Quando si rompeva, interi reparti cadevano nel panico, intervenivano squadre di soccorso armate di lingua umettata che sostituivano l'affrancatura automatica con il sano " lecca ed incolla il francobollo ".
Francobollo, amato dai collezionisti, ma detestato da chi lo doveva comporre con complicate somme matematiche a causa delle ridicole tariffe postali sempre in fluttuazione. Ma al giorno d'oggi ormai obsoleto e riservato ai collezionisti.
Ormai tutte le Società hanno sostituito la spedizione materiali di documenti postali, con nuove tecnologie o servizi: dove si può si utilizza la posta elettronica certificata, in alternativa la posta elettronica normale, infine la spedizione postale tramite servizi esterni quali TNT post, Poste italiane, ed altri: si invia il file, si invia l'elenco dei destinatari e loro pensano a tutto.
L'esilarante non è tanto dato dalla cifra (ennesimo spreco all'Italiana), ma da due considerazioni.
La prima è che prevedere da qui al 2020 un servizio che già oggi è preistoria, è paradossale ... chi può immaginare come si evolverà nei prossimi anni la comunicazione e l'interfacciamento tra istituzioni e cittadini? Ma soprattutto chi pensa veramente che si continuerà ad usare la busta, la lettera, il francobolo ed il postino?
La seconda è che non si applica MAI il buon senso nel trovare soluzioni all'avanguardia ed al tempo stesso economiche: ci spieghiamo meglio.
E' appurato che circa il 70-80% della popolazione ha all'interno del nucleo familiare un indirizzo di posta elettronica e che circa il 50% lo utilizza in maniera costante; basterebbe fare come tante banche, società ed enti che propongono ai destinatari la dematerializzazione degli invii, in questo modo riducendo in percentuale sempre maggiore gli invii postali, con notevoli risparmi in termini di costi e manodopera.
Ma forse parliamo ancora di fantascienza, quando speriamo che le strutture pubbliche (ma soprattutto chi è stato votato per farle funzionare efficacemente) ragionino in termini pratici, economici e innovativi; molto meglio non prendere iniziative rivoluzionarie e conservare i vecchi e facili metodi novecenteschi.
Attendiamo con ansia una determinazione che sancirà il ritorno di un vecchio amico degli anni 60: il TELEX.
Questa determina stanzia un importo di quasi 12.000 euro per un contratto di noleggio a lungo termine dal 2014 al 2020 di un apparato di alta tecnologia ed all'avanguardia.
Di cosa si tratta?
Uno scanner per microfilmare e dematerializzare documenti? Un apparato di riconoscimento ottico per la registrazione presenze dei dipendenti comunali?
Un Sistema WiMax per fornire accesso gratuito a tutta Arese coprendo l'intero territorio urbano ?
No..... una AFFRANCATRICE.
Intendiamoci, l'affrancatrice è stata una compagna inseparabile di lavoro per decenni in tutte le strutture dove gli invii postali rappresentavano una mole di lavoro non indifferente; per molti impiegati quasi una amante.
Quando si rompeva, interi reparti cadevano nel panico, intervenivano squadre di soccorso armate di lingua umettata che sostituivano l'affrancatura automatica con il sano " lecca ed incolla il francobollo ".
Francobollo, amato dai collezionisti, ma detestato da chi lo doveva comporre con complicate somme matematiche a causa delle ridicole tariffe postali sempre in fluttuazione. Ma al giorno d'oggi ormai obsoleto e riservato ai collezionisti.
Ormai tutte le Società hanno sostituito la spedizione materiali di documenti postali, con nuove tecnologie o servizi: dove si può si utilizza la posta elettronica certificata, in alternativa la posta elettronica normale, infine la spedizione postale tramite servizi esterni quali TNT post, Poste italiane, ed altri: si invia il file, si invia l'elenco dei destinatari e loro pensano a tutto.
L'esilarante non è tanto dato dalla cifra (ennesimo spreco all'Italiana), ma da due considerazioni.
La prima è che prevedere da qui al 2020 un servizio che già oggi è preistoria, è paradossale ... chi può immaginare come si evolverà nei prossimi anni la comunicazione e l'interfacciamento tra istituzioni e cittadini? Ma soprattutto chi pensa veramente che si continuerà ad usare la busta, la lettera, il francobolo ed il postino?
La seconda è che non si applica MAI il buon senso nel trovare soluzioni all'avanguardia ed al tempo stesso economiche: ci spieghiamo meglio.
E' appurato che circa il 70-80% della popolazione ha all'interno del nucleo familiare un indirizzo di posta elettronica e che circa il 50% lo utilizza in maniera costante; basterebbe fare come tante banche, società ed enti che propongono ai destinatari la dematerializzazione degli invii, in questo modo riducendo in percentuale sempre maggiore gli invii postali, con notevoli risparmi in termini di costi e manodopera.
Ma forse parliamo ancora di fantascienza, quando speriamo che le strutture pubbliche (ma soprattutto chi è stato votato per farle funzionare efficacemente) ragionino in termini pratici, economici e innovativi; molto meglio non prendere iniziative rivoluzionarie e conservare i vecchi e facili metodi novecenteschi.
Attendiamo con ansia una determinazione che sancirà il ritorno di un vecchio amico degli anni 60: il TELEX.
Dimensionata per spedizioni dalle 50 alle 500 lettere al giorno. Occorrerà creare una società partecipata con tutti i comuni limitrofi per ammortizzarla ! Fino al 2020, poi ! La prossima giunta del 2018 si trova già le fatture da pagare.
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