Ovvero i danni erariali dovuti alla mala gestione della P.A. li paga come al solito Mr. Pantalone
Dall’esame della Delibera della Corte dei Conti del 20 dic 2013 (leggi qui) riassunta molto bene da Quiarese (clicca qui), traspare in modo piuttosto evidente che negli ultimi anni siamo stati governati da sprovveduti che con la loro superficialità hanno causato una serie di danni considerevoli al patrimonio del Comune.
La delibera è stata trasmessa alla Procura Regionale che dovrà accertare le responsabilità dei singoli in merito ai danni erariali.L’unica amministrazione che potrebbe non essere coinvolta nel procedimento sarebbe la Giunta Perferi in quanto il danno erariale dovrebbe prescriversi in cinque anni. Come da prassi consolidata nel nostro bel Paese, i principali responsabili del disastro conseguente alla istituzione della Fondazione come da nostro post del 13 maggio non sarebbero pertanto chiamati a rispondere delle loro lacunose e improvvide decisioni.
A pagare toccherà sempre al solito Pantalone ma speriamo che quando arriverà il momento il tartassato Pantalone avrà bene impressi nella mente i nomi di quelli che l’avranno costretto a pagare addizionali e assurdi balzelli per coprire i costi della mala gestione della p.a.
Purtroppo da quando la politica lombarda, Provincia e Regione, ha in un battibaleno avvallato il percorso, normalmente lungo e macchinoso, scelto dalla nostra amministrazione per avviare il processo di cancellazione della Fondazione, la nostra Giunta si è messa a cantare vittoria.
L’Assessore allo Sport arriva a definire “senza senso” la relazione della Corte dei Conti, elogiandosi per aver fatto la scelta giusta, scaricando sul Commissario Chiodi la completa responsabilità della mancata rielezione del Consiglio di FACS entro i fatidici 45 giorni, sostenendo che l’attuale Giunta non avrebbe avuto il potere per ratificare (leggasi "accettare") le dimissioni del Consiglio di FACS. Ricordiamo che proprio l'Assessore Tellini faceva parte di quel PDL che ha voluto, tramite Facs, la gara di affidamento del CSDA, poi “vinta” da In.Te.Se. Noi riteniamo che la cosa migliore che potrebbe fare l’Assessore sarebbe di presentare le sue irrevocabili dimissioni. Capiamo gli accordi di larghe intese necessari per vincere le elezioni, capiamo, per così dire, anche il manuale Cencelli nella scelta degli assessori, ma a tutto c’è un limite.
Per la Corte dei Conti, ma anche per la gente dotata di comune buon senso, sarebbero state preferibili azioni concrete tese a limitare l’ammontare dei danni, ma questo non fa che confermare ancora una volta il distacco abissale esistente fra la politica autoreferenziata e la realtà vissuta dalla gente comune. Da tener presente che il Commissario Chiodi ha se non altro il merito di aver incaricato uno studio legale di intervenire nel giudizio (ancora pendente) promosso da Intese contro FACS, mentre l’attuale Sindaco si è rifiutata a suo tempo di dare una mano al Dr. Carli che aveva chiesto aiuto per cercare di evitare l’avvenuto sequestro dei materiali da parte di Intese.
La delibera della Corte sostiene che il Sindaco “a fronte della ricezione delle dimissioni, si sarebbe dovuto immediatamente attivare per la ricostituzione dell’organo, al fine di garantire il necessario funzionamento della Fondazione”, cosa che non hanno fatto né i Sindaci che si sono succeduti nè i due Commissari. E poi arriva la bordata finale: “La pretesa inefficacia delle dimissioni [...] ha prodotto danni diretti sia al Comune [...] che alla Fondazione”.
Per chiarire le responsabilità in merito alle decisioni prese da parte della nostra attuale Giunta, non ci rimane che attendere le decisioni che la Procura della Repubblica vorrà prendere.
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