In merito alla nota vicenda della mega
urbanizzazione di Arese Sud (va detto: làscito delle ambizioni palazzinare
megalomani delle giunte Fornaro e Perferi) pare che l’ultimo Consiglio Comunale
abbia accontentato tutti: non noi del M5S.
E’ vero, possiamo essere orgogliosi di avere
indicato una strada, quella della riduzione del cemento, quella della revisione
degli accordi, quella di trarre profitto dalla debolezza dell’immobiliare, ma
la “cura dimagrante” non è assolutamente sufficiente.
Anzitutto scopriamo che
non c’è (meglio dire non c’era) ancora una forte esposizione circa gli oneri
già incassati dal Comune di Arese: 3,6 milioni di Euro che avrebbero potuto
tranquillamente essere restituiti all’immobiliare (o essere oggetto di
trattativa), viste le lucrose entrate previste per il famigerato Accordo di
Programma sull’area ex-AlfaRomeo.
Ci interroghiamo invece sulla timidezza del nostro
assessore, che aveva il coltello dalla parte del manico ma non ha sfruttato a
dovere la sua posizione di forza:
ha ottenuto la classe energetica A al posto
della B,
ha ottenuto il mantenimento delle opere compensative,
ha ottenuto la
riduzione di 50 appartamenti circa (le palazzine saranno 13 anziché 15).
E questa sarebbe la cura dimagrante??? Se si fosse trattato di uno spogliarello, il Vicesindaco avrebbe ottenuto il primo bottone slacciato della camicetta, mentre noi volevamo il nudo integrale!
Si poteva e si doveva osare il colpaccio, bisognava rivedere gli accordi da capo, proporre una soluzione progettuale diversa, come quella da noi ipotizzata, con un intervento di nuova concezione che puntasse all’eccellenza dell’edilizia in modo da rendere interessante la proposta per l’immobiliare il cui scopo è, ovviamente, vendere nonostante il periodo di crisi nera.
Questi i nostri capisaldi:
- Edilizia di nuova concezione con elevati livelli prestazionali (in tutti sensi: energetica, rapporto col verde, vivibilità urbana, ecc.)
- Riduzione del costruito almeno del 50%, anche a scapito di qualche alloggio in edilizia convenzionata - una vera fissazione per il PD - che forse non sa che esistono altri modi per soddisfare la “fame di casa”, come quelli già allo studio del gruppo parlamentare del M5S alla camera. (http://www.beppegrill...)
- Annessione di gran parte dell'area al Parco delle Groane anziché la creazione di un parchetto urbano, quindi residenza e Parco insieme.
- La creazione di funzioni e di strutture a servizio del Parco delle Groane, per esempio “la Porta del Parco”,
Concludiamo unendoci alla cittadina Silvia Ramilli che intervistata dal
Giorno dice: “Cosa cambia? Al posto di un’area verde ci troveremo comunque
nuove case e palazzi”.
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