Grazie al MoVimento 5 Stelle, per la prima volta nella storia del nostro paese, un’istituzione adotta il voto elettronico per i referendum, uno strumento concreto di democrazia diretta e partecipata.
Con la nostra proposta di legge, approvata oggi dal Consiglio Regionale, riavviciniamo finalmente la politica alla gente. La vera democrazia non è quella in cui i partiti decidono “al posto” dei cittadini, ma “con” i cittadini, e per fare questo non c’è strumento migliore del referendum che, grazie al voto elettronico, potrà svolgersi con maggiore frequenza,restituendo davvero al popolo quella “sovranità” che gli è riconosciuta dalla Costituzione, abbattendo i costi e il rischio di brogli elettorali.
Ma questa è solo la prima importante vittoria ottenuta per i cittadini e per la democrazia. Oggi infatti il Consiglio ha dato il via libera a una consultazione popolare per chiedere ai cittadini se la Lombardia debba assumere più competenze e gestire le sue risorse sulla base dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione. Alla fine la maggioranza ci ha ascoltato convergendo sulla nostra proposta: è scesa dal piedistallo delle utopie indipendentiste e chiaramente incostituzionali a favore di una soluzione democratica, costituzionale e che non crea alcun disagio, o toglie risorse, agli altri territori d’Italia.
Infatti da tempo stavamo lavorando su questo articolo della carta costituzionale per proporre una gestione diretta delle risorse fiscali sul territorio regionale al posto dell’attuale discrezionalità del loro utilizzo da parte del governo centrale.
La Lombardia da tempo assiste impotente al suo tramonto, che inevitabilmente passa per la chiusura e l’esodo di centinaia di imprese, fabbriche, esercizi commerciali. Non ci sono neppure i fondi per evitare nuovi dissesti idrogeologici, per ricostruire case e infrastrutture spazzate via dai terremoti e dalle alluvioni.
Invece, con l’Articolo 116 comma 3 della Costituzione, la regione potrà gestire autonomamente almeno una parte degli oltre 40 miliardi presenti nel bilancio dello stato regionalizzato e destinarli all’istruzione, ai beni culturali, all’ambiente: un risparmio di quasi un miliardo di euro da utilizzare sul territorio diminuendo le tasse, investendo sul trasporto pubblico locale, prevenendo i dissesti idrogeologici e collocando risorse sull’innovazione e la ricerca per le PMI.
Ci davano per visionari eppure, anche dai banchi dell’opposizione, siamo riusciti a rispettate l’impegno preso con i cittadini portando avanti il sogno di democrazia diretta che Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio hanno realizzato aggregando più di nove milioni di italiani con i portavoce nelle istituzioni!
E non accettiamo moralismi sui costi del referendum dal PD, una forza politica ormai completamente avulsa da questo consiglio regionale, lontana dalle esigenze dei cittadini e vicina solo a quelle centriste di Renzi. Per il M5S dare la voce ai cittadini non è uno spreco ma un investimento. Come si permettono di parlare di sprechi? Loro che votarono a braccetto con la Lega per mantenere immacolato il privilegio dello stipendio? Loro che hanno stanziato 300 milioni di nuovi finanziamenti per lo scempio dell’autostrada Bre.Be.Mi, un’opera che non doveva costare niente alle casse pubbliche?
Vogliamo avvicinare le risorse verso il basso perché siamo convinti che i cittadini sul territorio siano in grado di gestirle meglio, senza sprechi e bypassando l’impasse burocratico del governo centrale che fagocita soldi e speranze: oggi abbiamo ridato le chiavi della Lombardia ai legittimi proprietari, i cittadini.
I portavoce del M5S Lombardia
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