L'Accordo di Programma sull'area ex-Alfa prevede degli obblighi occupazionali e prevede una ingente sanzione, parametrata al numero delle mancate assunzioni prefissate come obiettivo. Gli obiettivi non sono stati raggiunti e la sanzione non è stata chiesta.
GLI IMPEGNI
L'Accordo di Programma del 5 novembre 2012, al punto II.1, specifica che:
“L'operatore si impegna a:
a) assumere, ovvero far assumere con contratti di lavoro a tempo indeterminato (…) prima dell'apertura al pubblico del centro commerciale, una quota compresa tra il 50% e il 60% del totale delle nuove assunzioni della pianta organica iniziale degli addetti del nuovo insediamento commerciale che sarà comunicato ai comuni coinvolti (…) almeno 60 giorni prima dell'apertura al pubblico (…);
b) riservare all'interno della suddetta quota del totale delle nuove assunzioni della pianta organica iniziale degli addetti (…) una quota non inferiore al 40% dei residenti nei comuni di Arese e Lainate (…).
Come ricordato dall'assessore Augurusa con delega all'AdP in occasione della seduta del tavolo di monitoraggio del 12.1.2015 (leggi QUI), occorre “definire in modo preciso la pianta organica su cui calcolare le percentuali previste nell'Atto”, pertanto è chiaro che in base all'Accordo del 2012, il numero degli assunti a tempo indeterminato doveva essere calcolato sul numero complessivo ed effettivo della pianta organica che risultava nel momento dell'apertura al pubblico dell'intero Centro Commerciale e che doveva essere comunicato entro 60 giorni dall'apertura del centro commerciale.
LA SANZIONE
Al punto II.1.5, dell'Accordo di Programma , in caso di inadempimento sugli aspetti occupazionali, è previsto che “l'Operatore si fa carico di un'obbligazione pecuniaria da versare a favore dei Comuni di Arese e Lainate di importo pari a 15 annualità lorde di retribuzioni aziendali di un lavoratore del V livello CCNL settore Commercio, moltiplicato per il numero delle mancate assunzioni rispetto a quanto previsto” .
LE SPIEGAZIONI - LA COMMEDIA DEGLI EQUIVOCI
In occasione del consiglio comunale del 27 giugno 2017, grazie all'interrogazione del M5S, “adempimento assunzioni a tempo indeterminato _Accordo di Programma” è stato possibile ascoltare la risposta, le dichiarazioni e gli aggiornamenti su questo tema.
Dal minuto 4:00 al minuto 22 è possibile ascoltare l'intero dibattito in Consiglio Comunale (clicca QUI). Al minuto 19.45, ascoltiamo la seguente affermazione: "indubbiamente una sanzione di 10milioni di euro avrebbe stroncato qualsiasi iniziativa imprenditoriale (…). Quel tipo di sanzioni sono fatte con la logica della deterrenza cioè quella del fatto di non essere applicate, ma perché incentivino il soggetto ad ottemperare gli obblighi".
In tema di sanzioni, come ricorda l'assessore in consiglio poco più avanti: "i punti 5. e 6. del paragrafo dell'atto unilaterale d'obbligo danno diritto dei comuni di attivare le necessarie azioni amministrative o civili atte a garantire il pieno raggiungimento delle finalità pubbliche in termini di assolvimento della risposta occupazionale ". Apprendiamo quindi dall'assessore con delega all'AdP che a fronte di un inadempimento, si è scelto di non applicare la sanzione dovuta, per non “stroncare le iniziative imprenditoriali”!
LE CIFRE - DIAMO I NUMERI
Mentre sulla stampa (QuiArese-Il Giorno) si dichiara che l'obiettivo occupazionale è stato raggiunto, riflettiamo sulle cifre degli assunti a tempo indeterminato nei comuni di Arese e di Lainate.
Ma mancano i dati iniziali: "la comunicazione ai Comuni delle nuove assunzioni della pianta organica iniziale, prevista nell'Atto Unilaterale d'Obbligo (...) non è nella disponibilità delle strutture regionali" (leggi QUI).
In mancanza, utilizziamo la cifra di 2467 comunicato da Iper in data 30.6.2016 (leggi QUI) come il dato della pianta organica iniziale su cui effettuare il calcolo degli obblighi occupazionali in base agli accordi. Gli assunti a tempo indeterminato su Arese e Lainate dovevano essere circa 500 e non 200! Ma non sono scattate le penali.
CONCLUSIONI - La sanzione non è stata chiesta!
Questo è lo spirito con cui il sindaco Palestra si siede ai tavoli dell'atto integrativo!
Dov'è il rispetto degli accordi quando sono a favore dei cittadini e dov'è il rigore nell'applicare le more che sempre si teme di subire? Perché non si richiede l'organico effettivo, non si applicano le sanzioni, si vogliono forse sconti al privato?
L'espressione “interesse pubblico”, così ricorrente nel linguaggio istituzionale e che sentiamo pronunciare frequentemente dalla nostra Sindaca, viene purtroppo utilizzata in modo enfatico e quasi mitico in modo improprio e svuotata del significato che le si vuole attribuire.
Il rispetto degli adempimenti occupazionali e la richiesta di sanzione, per il M5S rappresentano l' “interesse pubblico” e la “tutela del comune di Arese".
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