Arese, 4 marzo al collegio uninominale per la camera la migliore scelta: Michaela Piva


Intervista a Michaela Piva, candidata per il M5S al collegio uninominale per la Camera, per il giornale Settegiorni.

1. Come nasce la sua candidatura a Roma? Qual è stato il suo percorso politico? 
Ho cominciato a fare l' attivista nel 2005 con il comitato contro il polo Logistico nell' area ex- Alfa. Avrebbe dovuto sorgere il più grande polo di interscambio su gomma d' Europa, ma il nostro ricorso fece desistere l' operatore. Da li' ho sempre fatto l' attivista con associazioni non partitiche e comitati come Passaparola a cui ho contribuito facendo informazione e raccogliendo firme.
Ho iniziato a lavorare con il movimento 5 Stelle di Arese dal 2013 promuovendo una interrogazione riguardo alle bonifiche dell' attuale centro commerciale.
La candidatura a Roma nasce dall' impegno per le questioni legate al territorio e all' ambiente, in particolare per quanto riguarda la riconversione dell' area ex- Alfa.
Il tema tocca più aspetti, dall'urbanistica allo sviluppo lavorativo per finire alle ricadute sull'ambiente.

Il movimento in questi anni, a tutti i livelli, si è occupato del nostro territorio;  il piano è di interesse regionale non solo per la scala d' intervento, ma per tutti gli aspetti sopraelencati.
Per evitare speculazioni finanziarie e immobiliari occorrerebbero più proposte mentre invece si è sviluppata una sola proposta che verrà presentata ai cittadini a cose fatte, alla fine dell' iter.
La proposta in essere porterà all' operatore un plusvalore di 250 milioni di euro circa sul valore al mq del terreno grazie al cambio di destinazione d' uso, da produttivo a commerciale.

Noi ci siamo occupati di informare sulla variante di piano, che prevede un raddoppio di superfici commerciali, ipotesi avanzata dall' operatore a giugno 2015, di segnalare alla comunità europea il contrasto tra la normativa che ci impone di ridurre i livelli di inquinamento e il piano, e di raccogliere firme per richiedere alla stessa la sospensione dell' iter e la riformulazione di un piano che escluda ulteriori destinazioni d' uso commerciali e ludiche di massa.

La petizione verrà discussa il 21 febbraio a Bruxelles ed è solo una delle azioni che  stiamo intraprendendo a contrasto di questo piano e a difesa della salute dei cittadini.

2. I bene informati dicono che il suo nome era anche tra i papabili alla carica di sindaco. Vuol dire che tenterà la doppia corsa?
Ho sempre fatto e farò tutto quanto necessario per permettere a chi ci succederà di vivere un futuro migliore del presente che viviamo oggi e l' attivismo politico è uno dei mezzi per ottenere uno scenario migliore.
Nel movimento 5 stelle di Arese ci sono diverse figure "papabili" alla candidatura di sindaco, la scelta non è ancora stata fatta.

3. La sfida è tutta in salita. La candidatura nell'uninominale non è una garanzia di venire eletto. Come se la giocherà alla sfida del voto?
E' una sfida e una crescita, affronto la sfida portando avanti gli argomenti a difesa del nostro territorio e del suo sviluppo occupazionale. L' ultima azione svolta è stata quella di segnalare il mancato adempimento degli impegni occupazionali sottoscritti tra l' operatore del centro commerciale e i comuni di Arese e Lainate.
Il periodo è impegnativo ma ricco di dibatti da cui sorgono idee. La prendo come occasione per far conoscere il lavoro fatto in questi anni con il movimento.

4. Nel caso venisse eletta su quali temi concentrerà la sua attenzione?
Porterei avanti la politica del Movimento per impedire l'inciucio Renzi Berlusconi e per promuovere le leggi sul reddito di cittadinanza e la creazione di nuovi posti di lavoro.
Considerato che il livello di disoccupazione dell' Italia deriva principalmente dai bassi redditi e dalla  scarsa capacità di spesa dei cittadini, è necessario portare avanti politiche che incrementino la produttività e il potere di acquisto, aumentando gli investimenti nelle PMI che rappresentano il made in Italy e nei nuovi settori quali la green economy.

In questi anni invece abbiamo visto favorire i gruppi di capitale speculativo che non producono valore aggiunto e che arrichiscono pochi e precarizzano il lavoro e i redditi di molti.
E' chiaro che se le esportazioni sono in crescita,  ma i consumi del mercato interno latitano o si aumentano i redditi o si diminuiscono le tasse.
Il reddito di cittadinanza è una misura che permette di alzare anche gli stipendi, di ridurre il precariato e il ricatto dei datori di lavoro che approfittano della crisi per diminuire le retribuzioni favorendo così la crisi stessa.

(intervista a cura di Elisa Moro) 

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