Arese: consiglio comunale o deserto civico?




La Politica ha senso solo se seguita dai cittadini.
A cosa è dovuta la disaffezione degli aresini nei confronti della politica locale, tanto da mancare per il 46% alle urne?  Una spiegazione può essere fatta risalire al mancato rispetto del mandato elettorale degli ultimi sindaci eletti: Ravelli e il “NO al centro Commerciale” ( 2012 ), il Patto civico e il “NO ad una viabilità che tagli in due Arese” ( 2013 ).

Durante l’ultima campagna elettorale abbiamo ricevuto brochure e volantini evasivi sulla trasformazione dell’area ex Alfa, memori delle promesse mancate questa volta si è preferito imbottire le caselle con volantini più simili ad una pubblicità di abbigliamento sportivo che a volontà programmatiche “ Arese più in forma con Palestra “ ,“energia”  e così via.

Durante l’ultimo consiglio comunale del 9 ottobre u.s., la nostra consigliera del M5S  Michaela Piva ha contestato le linee programmatiche di mandato e solo le poche persone presenti, hanno potuto ascoltare le assurde risposte che a malapena hanno eco fuori dal consiglio.

Fra gli altri temi, abbiamo rilevato che nel programma e nelle linee programmatiche la maggioranza si è guardata bene dal dire ai cittadini che intende raddoppiare le superfici commerciali nell’area Ex-Alfa, variante urbanistica da produttivo a commerciale promossa ai tavoli di regionali nel 2015 da questa amministrazione, senza alcun mandato per farlo.

Risposta: "(…)la variante è in trattazione ai tavoli dell’accordo di programma…(…) dire che doveva essere dichiarata all’ interno dell’ amministrazione non è corretto, non sono state ancora pubblicate le varianti urbanistiche…"
Per lo streaming, a partire da h 1:47, clicca QUI.  

Abbiamo replicato che è stato scorretto omettere queste volontà: a parte gli addetti ai lavori, i cittadini hanno votato al buio.

Apprendiamo in questi giorni dalla stampa che i sindaci di Arese, Lainate e Garbagnate sono pronti ad approvare le varianti urbanistiche per la pista da sci indoor, da ratificare nei rispettivi consigli comunali.

Capiamo che cittadini e consiglieri non contino nulla rispetto ad una delle più grandi speculazioni immobiliari della Lombardia, ma ribadiamo forte e chiaro che il consiglio comunale non è il luogo dove si votano decisioni prese altrove, nelle segrete stanze dove la sindaca teme incursioni della minoranza, ma il luogo di discussione e condivisione da cui poi partono precise azioni del Sindaco.

Invitiamo tutti i cittadini a partecipare ai consigli comunali e alla cosa pubblica al fine di far prevalere questa agli interessi privati.


Commenti