Dal 19 ottobre u.s. il comune di Arese ha deciso di inibire la possibilità ai cittadini di vedere gli allegati alle delibere pubblicate, o meglio tali allegati sono disponibili solo nei primi 15 giorni di pubblicazione e lo storico non è più scaricabile.
Per addotti motivi di “privacy” non possiamo più fare ricerche in merito a tali allegati liberamente, ma dovremmo inoltrare accesso agli Atti e attendere risposta.
Ricordiamo che la nuova legge sulla protezione dei dati personali (GDPR) protegge in modo forte i dati sensibili e quelli giudiziari della persona. I dati cosiddetti comuni (nome, cognome, indirizzo, n.telefono) hanno un trattamento diverso, pur essendo protetti.I dati sensibili, ad esempio, possono rivelare le convinzioni religiose e politiche. I dati giudiziari riguardano eventuali procedimenti giudiziari in corso o condanne. Non si può dunque invocare la privacy in modo generico per nascondere atti pubblici come sono tutti gli atti non coperti da segreto giudiziario. E' invece doveroso lasciare che gli atti pubblici rimangano tali, eventualmente oscurando dati personali da proteggere cosa peraltro rarissima in tale tipo di documenti. Ricordiamo inoltre che il GDPR NON COPRE LE PERSONE GIURIDICHE.
Troviamo eccessivo e forzato oscurare tutti gli allegati per motivi di privacy, quando i provvedimenti del comune riguardano prevalentemente persone giuridiche, quali società- associazioni, piuttosto che soggetti privati.
Non è chiaro per quale motivo si sia scelto di sacrificare la trasparenza a favore delle tutela della privacy dei pochi soggetti privati eventualmente citati nelle delibere e sopratutto non è comprensibile come a pochi mesi dal voto, si possa abbassare il livello di trasparenza anziché migliorarlo come promesso in campagna elettorale.
In tema di trasparenza, consigliamo alla nostra amministrazione di prendere esempio dai comuni vicini, a titolo di esempio Rho (clicca QUI).
Chiediamo all' amministrazione, per ogni atto secretato, di indicare la norma specifica per cui è stato secretato. Sarà poi nostra cura richiedere l'accesso agli atti per fare delle verifiche a campione. In caso di motivazione illegittima faremo opportuna segnalazione alle autorità di controllo.
Non ce ne voglia sin da subito l’amministrazione se per questo dovremo inoltrare “copiosi accessi atti” come lamentato nel consiglio comunale del 26 luglio u.s. ( vedi QUI per lo streaming al 38° minuto ), ma troviamo tutto quanto esposto una regressione inaccettabile.
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