Durante l'incontro pubblico del 21 novembre 2018 organizzato dal Movimento 5 Stelle, Passaparola e Arese in Testa avevamo reso noto ai cittadini di Arese dell'esistenza del contenzioso tra il comune di Arese e quello di Lainate. Un contenzioso che verte sulla ripartizione del ricavato tra i due comuni delle imposte versate nelle casse comunali dal centro commerciale.
Come emerge dalla cartina qui sotto, il Centro si trova in gran parte sul territorio di Arese e solo una piccola parte insiste nel territorio di Lainate. Come effetto: gli edifici che si trovano in Arese pagano le imposte ad Arese e quelli di Lainate pagano le imposte al comune confinante.
Tuttavia, in merito alla divisione dei proventi (considerata che l'area era unitaria) al fine di poter ottenere il benestare allo sviluppo dell'area, i due comuni nel 2012 avevano sottoscritto un “contratto” con cui avevano deciso di ripartire tutti gli oneri derivati dall'area nella misura fissa del 54.9% ad Arese ed il 45.1% a Lainate. Al seguente link si trova l'atto: clicca QUI). Tale ripartizione veniva espressamente fatta valida anche per i proventi di natura patrimoniale e tributaria.
In questi mesi abbiamo assistito ad aspre discussioni in merito alla mancanza di informazioni sfociate nell'abbandono dell'aula consigliare da parte di alcuni consiglieri di minoranza. Ed in effetti, anche su questa vicenda, come in molte altre, vi è stata e persiste una scarsa trasparenza. Quello che il sindaco Palestra per anni non ha detto è che il comune di Lainate già nel maggio 2017 aveva iniziato a richiedere, in forza di quel contratto, il versamento del 45.1% degli importi incassati dal Comune di Arese per IMU E TASI.
Una richiesta rigettata dal sindaco Palestra in numerose lettere sulla base della tesi che i tributi non posso essere ripartiti secondo quell'accordo in quanto trattasi di materia non “disponibile”. In parole povere: secondo quella teoria i tributi devono essere versati al Comune dove l'immobile si trova senza possibilità di modificare quell'obbligo tributario. Tale tesi, tuttavia, non sembra tenere in debita considerazione che Lainate non chiede di trasferire e modificare il diritto alla riscossione del tributo (che rimane a capo del comune ove l'immobile si trova e che nessuno mette in discussione), ma più semplicemente di trasferire il denaro entrato nelle casse comunali (e quindi disponibile) a favore del Comune di Lainate sulla base di un impegno contrattuale sottoscritto tra i due comuni. Trattasi pertanto di utilizzo di risorse entrate nella piena e libera disponibilità di utilizzo, impiego e spesa del comune e non di una modifica alla materia “tributaria”.
Ad oggi, l'importo che il comune di Lainate richiede a titolo di incassi per Imu e Tasi è pari a 873.000,00 euro (a cui aggiungere gli eventuali anni successivi). Inutile ricordare che, in caso di soccombenza, ci saranno – ancora una volta - anche le spese legali da pagare e/o da risarcire.
Desta sorpresa anche leggere il contenuto di un documento datato 26 febbraio 2016 e sottoscritto dai due comuni dove questi si “accordano” proprio sul tema di IMU delle aree ex alfa romeo, seguendo proprio le ripartizioni percentuali del 54,9% per Arese e del 45.1% per Lainate che, secondo le tesi del comune di Arese, non si dovrebbe applicare per quella materia. Una ripartizione che potrebbe sconfessare le tesi del Comune di Arese e confermare che la materia non solo è “disponibile” (in quanto trattasi di impiego di denaro e non di modifica dell'imposizione tributaria) ma che è stato proprio il comune di Arese ad aver riconosciuto l'applicabilità e la bontà del contratto del 2012 anche ai tributi.
Ricordiamo che questo modo di procedere, senza adeguatamente considerare i documenti e i propri atti, per la vicenda Fondazione, è costato a tutti i cittadini oltre 150 mila euro di spese legali.
Questa volta forse sarebbe preferibile considerare adeguatamente i propri precedenti ed atti ed informare immediatamente i consiglieri comunali per discutere sulla differenza tra “tributo” e sua riscossione e “disponibilità economica” degli importi riscossi. Ed anche il motivo per cui, secondo il sindaco, il documento del 2016 non rappresenterà – in sede di giudizio - la negazione della tesi del Comune di Arese.
Lunedì si porterà in aula consiliare il bilancio, la speranza è che tra qualche anno non dovremo approvare variazioni urgenti per far fronte a risarcimenti milionari a favore del Comune di Lainate, con il pagamento anche di ingenti esborsi economici per altre spese legali.
Come emerge dalla cartina qui sotto, il Centro si trova in gran parte sul territorio di Arese e solo una piccola parte insiste nel territorio di Lainate. Come effetto: gli edifici che si trovano in Arese pagano le imposte ad Arese e quelli di Lainate pagano le imposte al comune confinante.
Tuttavia, in merito alla divisione dei proventi (considerata che l'area era unitaria) al fine di poter ottenere il benestare allo sviluppo dell'area, i due comuni nel 2012 avevano sottoscritto un “contratto” con cui avevano deciso di ripartire tutti gli oneri derivati dall'area nella misura fissa del 54.9% ad Arese ed il 45.1% a Lainate. Al seguente link si trova l'atto: clicca QUI). Tale ripartizione veniva espressamente fatta valida anche per i proventi di natura patrimoniale e tributaria.
In questi mesi abbiamo assistito ad aspre discussioni in merito alla mancanza di informazioni sfociate nell'abbandono dell'aula consigliare da parte di alcuni consiglieri di minoranza. Ed in effetti, anche su questa vicenda, come in molte altre, vi è stata e persiste una scarsa trasparenza. Quello che il sindaco Palestra per anni non ha detto è che il comune di Lainate già nel maggio 2017 aveva iniziato a richiedere, in forza di quel contratto, il versamento del 45.1% degli importi incassati dal Comune di Arese per IMU E TASI.
Una richiesta rigettata dal sindaco Palestra in numerose lettere sulla base della tesi che i tributi non posso essere ripartiti secondo quell'accordo in quanto trattasi di materia non “disponibile”. In parole povere: secondo quella teoria i tributi devono essere versati al Comune dove l'immobile si trova senza possibilità di modificare quell'obbligo tributario. Tale tesi, tuttavia, non sembra tenere in debita considerazione che Lainate non chiede di trasferire e modificare il diritto alla riscossione del tributo (che rimane a capo del comune ove l'immobile si trova e che nessuno mette in discussione), ma più semplicemente di trasferire il denaro entrato nelle casse comunali (e quindi disponibile) a favore del Comune di Lainate sulla base di un impegno contrattuale sottoscritto tra i due comuni. Trattasi pertanto di utilizzo di risorse entrate nella piena e libera disponibilità di utilizzo, impiego e spesa del comune e non di una modifica alla materia “tributaria”.
Ad oggi, l'importo che il comune di Lainate richiede a titolo di incassi per Imu e Tasi è pari a 873.000,00 euro (a cui aggiungere gli eventuali anni successivi). Inutile ricordare che, in caso di soccombenza, ci saranno – ancora una volta - anche le spese legali da pagare e/o da risarcire.
Desta sorpresa anche leggere il contenuto di un documento datato 26 febbraio 2016 e sottoscritto dai due comuni dove questi si “accordano” proprio sul tema di IMU delle aree ex alfa romeo, seguendo proprio le ripartizioni percentuali del 54,9% per Arese e del 45.1% per Lainate che, secondo le tesi del comune di Arese, non si dovrebbe applicare per quella materia. Una ripartizione che potrebbe sconfessare le tesi del Comune di Arese e confermare che la materia non solo è “disponibile” (in quanto trattasi di impiego di denaro e non di modifica dell'imposizione tributaria) ma che è stato proprio il comune di Arese ad aver riconosciuto l'applicabilità e la bontà del contratto del 2012 anche ai tributi.
Ricordiamo che questo modo di procedere, senza adeguatamente considerare i documenti e i propri atti, per la vicenda Fondazione, è costato a tutti i cittadini oltre 150 mila euro di spese legali.
Questa volta forse sarebbe preferibile considerare adeguatamente i propri precedenti ed atti ed informare immediatamente i consiglieri comunali per discutere sulla differenza tra “tributo” e sua riscossione e “disponibilità economica” degli importi riscossi. Ed anche il motivo per cui, secondo il sindaco, il documento del 2016 non rappresenterà – in sede di giudizio - la negazione della tesi del Comune di Arese.
Lunedì si porterà in aula consiliare il bilancio, la speranza è che tra qualche anno non dovremo approvare variazioni urgenti per far fronte a risarcimenti milionari a favore del Comune di Lainate, con il pagamento anche di ingenti esborsi economici per altre spese legali.
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