L'inquinamento aumenta ma ad Arese si risparmia sulla centralina



Nel periodo dal 27 dicembre u.s. a venerdì 17 gennaio, siamo stati colpiti da un elevatissimo inquinamento da polveri sottili, con il PM10 ben oltre i limiti di legge (50 mcg/m3) per 21 gg. su 22, e picchi di 80, 90 fino ad arrivare a 145 mcg/m3 (dati Accordo Aria Provincia Milano): inquinamento che non fa molto bene, anzi, per essere piu’ precisi, fa molto male, in particolare al sistema cardiaco e respiratorio. Complicazioni cardio respiratorie, che causano diverse migliaia di morti all’anno solo nel bacino padano (secondo quanto dichiarato ad es. anche da CNR ed esponenti istituzionali, Commissione UE etc.).
In questa situazione ci saremmo aspettati qualche provvedimento, intervento, avviso da parte del Comune, ma niente, il nulla...
E’ vero che l’Accordo Aria vincola solo i comuni con più di 30.000 abitanti, mentre Arese ne ha circa 20.000, ma le 40.000 persone , e relative 10/15.000 automobili che in media ogni giorno affollano Il Centro conteranno pure qualche cosa o dobbiamo pensare che quella nubettina grigio azzurra che proprio nei giorni più inquinati usciva dallo scappamento della massa di macchine in coda per i saldi, fosse benefico profumo di gelsomino ?
Per non parlare dei tanto mitici quanto disattesi19/20 gradi di riscaldamento massimo per le abitazioni.
Relativamente all’Accordo Aria è poi possibile anche l’adesione volontaria. E non ci è chiaro se Arese abbia aderito o meno: in un consiglio comunale il Sindaco aveva assicurato che avrebbe aderito, ma dall’elenco dei comuni pubblicati sul sito dell’Accordo Aria il Comune di Arese non figura.
Certo che se non avesse aderito avrebbe perso una ottima occasione per schierarsi a favore dei cittadini.
Ma a parte il Protocollo Aria, al Sindaco, quale Ufficiale del Governo e primo responsabile della salute pubblica in ambito comunale, competono anche, in caso di inquinamento, specifici poteri e doveri di ordinanza con cui ad esempio; ridurre l’orario di apertura degli esercizi commerciali, prendere provvedimenti in materia di traffico e di riscaldamento etc.
Ma anche senza pretendere iniziative e provvedimenti che pure sarebbero stati doverosi, ma che alla luce dell’andazzo generale potrebbero apparire fantascienza, che dire... almeno un comunicato che mettesse in guardia la popolazione sui pericoli derivanti dalla eccessiva permanenza all’aria aperta, sconsigliando in particolare l'attività sportiva che con l’aumento del ritmo cardiaco e della ampiezza del respiro di fatto fa aumentare la quantità di particolato inspirata portandolo più in profondità nei polmoni; a meno che non si pensi di ripulire l’aria ricorrendo anche alla filtrazione ad opera dei polmoni dei malcapitati “sportivi”.
Altra possibilità  sarebbe stata quella di limitare la velocità dei veicoli a 30 km/h (come d’altra parte praticato in simili situazioni in altre città), essendo risaputo - e riconosciuto anche dai nostri amministratori - che la riduzione della velocità di circolazione influisce in modo positivo sull’inquinamento atmosferico abbassandolo ... oltre a rendere più sicura la circolazione ... e sappiamo quanto ne avremmo bisogno! E pensare che la Giunta si aspettava proprio dalla riqualificazione viaria una riduzione della velocità media di percorrenza a valori prossimi ai 30 km/h; l’introduzione del limite sarebbe stato pertanto di per sé in linea con le attese e gli scopi dell’opera.
Non può quindi che destare perplessità l’attenzione che pare essere riservata all’ambiente, in particolare se oltre a quanto sopra evidenziato si considera:
- che la centralina Arpa per il PM10 è stata messa fuori esercizio senza che in Comune nessuno se ne sia accorto per mesi (lo ha segnalato un cittadino ..), nonostante l’Amministrazione avesse ricevuto il relativo avviso, oltretutto con l’offerta di rilievi sostitutivi con mezzi mobili, di cui peraltro non si è avvalsa;
- stando alle risposte date ad un’interrogazione regionale a riguardo, la centralina è stata dismessa da ARPA nell'ottica del rispetto dei canoni di efficienza, efficacia ed economicità, dato che l’inquinamento nel punto campione di Arese era analogo a quello del quadrante di Milano città.
Il punto è che dall'inverno 2016 si sono registrati valori più alti di Milano, come portato in commissione petizioni, pertanto non era opportuno dismettere la centralina di Arese con i monitoraggi post operam del Centro Commerciale in corso. In questo modo non si hanno dati confrontabili e non si può dire con precisione quanto l’opera possa avere inciso sulla qualità dell’aria nel nostro contesto.

Certo è che per l’inerzia dell’amministrazione aresina, non abbiamo avuto nemmeno i monitoraggi temporanei che ARPA ha messo a disposizione, su preventiva richiesta, con stazioni mobili.

Ci chiediamo infine quante pensioni e quanti contributi abbiamo ricavato dal risparmio nella dismissione nel punto campione di Arese, ma questa è un’altra storia.


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