Il 16 e 17 marzo, ad emergenza avanzata, la RSA Gallazzi Vismara ha accettato due pazienti non covid provenienti da Passirana, collocati poi in reparto solventi. Puntualizziamo che il reparto solventi non corrisponde all’isolamento, che richiede i requisiti di sezionamento dati dagli spazi e dagli impianti e una protezione idonea del personale dedicato.
Non ci è chiaro per quale motivo la nostra RSA abbia accettato pazienti provenienti da altre strutture, mentre ad esempio la struttura di Bollate ha rifiutato.
Da quanto emerge dalle risposte alla nostra ultima interrogazione sul rispetto degli standard minimi, emerge che il centro diurno è stato chiuso il 23 marzo, anche qui ad emergenza Covid avanzata.
Per quanto riguarda gli standard del personale emerge che il numero degli addetti in malattia ha avuto un incremento accelerato dai primi di aprile con 17 assenze all’8 aprile fino alle 31/ 28 assenze delle ultime settimane di aprile. Quindi un incremento notevole se si pensa che il personale a servizio della RSA conta 69 addetti (55 ASA, 9 IP, 3 educatori, 1 caposala, 1 coordinatore).
Il fatto che la nostra RSA abbia avuto dei casi Covid tardivi rispetto alle altre RSA potrebbe derivare dal fatto che prendendo in carico due pazienti da Passirana, si è assunto un fattore di rischio. Il fatto anche che il personale in malattia abbia avuto un incremento tre settimane dopo è un indicatore di cui però non abbiamo certezza, vista la privacy non si può conoscere il motivo della malattia.
Se ci aggiungiamo la carenza di tamponi per gli screening, prima ai pazienti e poi al personale una settimana dopo, il gioco è fatto.
Non vogliamo colpevolizzare nessuno, questa è un’emergenza che ha colto impreparati molti, ma quello che ci chiediamo è: avevamo i requisiti per prendere in carico pazienti da altre strutture? Perché abbiamo accettato mentre altre RSA sul territorio hanno rifiutato?
Queste e altre domande ci porremo nella prossima interrogazione
Alcune RSA si sono salvate adottando la strategia del martello, tutti chiusi con il personale dentro, altre hanno autocertificato di avere i requisiti per prendere in carico altri pazienti, danzando di fatto con il rischio perché garantivano di avere i requisiti per farlo.
Se guardiamo le date, il 16-17 marzo entrano gli ospiti da Passirana, il 6 aprile primo paziente contagiato, dai primi di aprile un boom di persone in malattia, circa la metà dell'organico a fine mese. Passirana ha chiuso gran parte dei reparti e non sono molte le RSA che hanno accettato i suoi ospiti, ci siamo assunti un rischio, ma avevamo le caratteristiche per far fronte?
Queste informazioni sono ottenute in seguito a nostra interrogazione.
Al seguente link la risposta completa (clicca QUI) .
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