Da almeno 15 anni, ad Arese sovrastimiamo le spese facendo pagare il massimo delle tasse ai cittadini: è un metodo che ritroviamo in ogni schieramento politico che si è succeduto.
Tecnicamente avviene in questo modo: ogni ente pubblico per legge non può tassare i cittadini più di quanto spenda, ciò comporta che avere un avanzo alto a fine esercizio è indice di cattiva gestione. Per questo ad ottobre di ogni anno gli enti locali devono verificare gli "equilibri di bilancio", ovvero la buona pratica che verifica se l'ente ha sovratassato i cittadini, producendo un avanzo oppure è in equilibrio tra entrate e uscite.
Cosa è successo ad Arese? Ad ottobre di quest’anno i revisori dei conti hanno accertato un avanzo di 59mila Euro, quindi un buon bilancio, MA peccato che la chiusura effettiva a dicembre 2019 indicava un avanzo di 1.490.000 € , una bella differenza in soli 2 mesi!
Il perché è semplice: di regola non si realizzano opere pubbliche previste nell’anno, quindi non si spende, e si sottostimano i crediti da esigere.
Il bilancio previsionale predisposto annualmente è costruito in stretta derivazione con le risultanze delle verifiche degli equilibri di bilancio fatti ad Ottobre di ogni anno. Quindi il bilancio previsionale 2020 si è innestato su quello previsionale di ottobre 2020 che indicava l'avanzo di 59mila euro, anziché gli effettivi 1.490.000Euro.
In poche parole risultiamo avere un avanzo esiguo, ma in realtà nascondiamo i prosciutti in mansarda sovra-tassando i cittadini rispetto alle reali esigenze dell'ente dell'anno successivo.
Da qui ne derivano tutti i balzelli, ad esempio l’ultimo aumento (2016!!) dell’aliquota dell’ IMU del tutto ingiustificata alla luce di quanto sopra esposto, come pure di altri balzelli quali l’ADDIZIONALE COMUNALE IRPEF il cui meccanismo è molto penalizzante verso certe categorie di contribuenti e non ultimo l’ aumento IMU sulla seconda casa di quest'anno.
La tabella riportata negli allegati al bilancio illustra bene QUESTO "METODO" PRODUCE AVANZI CONSISTENTI A FINE ANNO NON IMPIEGABILI PER LE SPESE CORRENTI MA SOLO PER INVESTIMENTI IN OPERE PUBBLICHE DI REGOLA, era infatti 808.000 € nel 2017, 2.745.000 € nel 2018, 1490.000 € nel 2019.
E' un bilancio al contrario: perché di norma si dovrebbero scegliere prima le opere pubbliche da realizzare e poi prelevare di conseguenza, non accumulare avanzi e poi scegliere come spendere il pubblica denaro.
L' obbligo di verificare costantemente la permanenza di un sostanziale equilibrio tra le spese sostenute e le entrate accertate ha lo scopo evidente di poter dimostrare che il Comune si fa pagare tributi in linea con quanto spende per i servizi che eroga. Non deve andare in perdita (disavanzo) né avere un risultato positivo (avanzo) perché il Comune, attraverso il potere impositivo preleva in tal modo dai cittadini, coattivamente, importi superiori alle necessità correnti.
Gli avanzi strutturali non sono frutto di efficienza gestionale ma dell’incapacità di correlare i flussi di spesa con quelli di entrata. Gli avanzi riflettono un eccesso di tassazione locale che poteva, anzi doveva essere politicamente evitata, a maggior ragione in questo periodo di crisi prelevare più del necessario è un'ingiustizia che i cittadini non meritano.
Inoltre aumentare la tassazione sulle seconde case contribuisce ad aumentare gli affitti e Arese diventa sempre meno attrattiva per giovani e famiglie.
Commenti
Posta un commento