Il 19 Febbraio 2016 avevamo presentato una interrogazione sul pagamento Tari da parte dei condomini orizzontali (leggi qui), abbiamo ricevuto la risposta dall'assessore (leggi qui) e questa la nostra contro risposta:
Tanto per cominciare,anche se il capitale di Gesem è posseduto al 100% dai Comuni, riteniamo non sia eticamente corretto che l’amministrazione affidi ad una consociata srl tramite contratti di servizio l’incarico molto delicato e importante di predisporre bozze di Regolamenti Comunali, quando lo Statuto prevede per Gesem solamente compiti di gestione e non normativi; classico caso del controllato che predispone le norme che lo dovranno controllare e prepara le risposte alle interrogazioni che lo riguardano, da voi ritenute ben argomentate ed esaustive.
Prendiamo atto che è stata Gesem a proporre nel 2009 le varianti al regolamento secondo cui “possono fruire del servizio solamente le strade private soggette ad uso pubblico che siano aperte permanentemente senza limiti di sorta” e “nel caso di pluriutenze all’interno di.. aree private…. il servizio potrà essere svolto tramite apposita convenzione stipulata con il gestore del servizio”.
In merito alle motivazioni relative alla loro introduzione non abbiamo capito assolutamente nulla. Prima affermate genericamente che le varianti si erano rese necessarie per recepire tutte le modifiche normative intervenute nel tempo (D.L.152/2006) ma nella Parte 4 del D.L.” Norme in materia di rifiuti “, noi non siamo riusciti a rintracciare alcun accenno alle predette varianti. Poi sostenete che l’assenza di copertura assicurativa RCA (cavallo di battaglia di Gesem a quei tempi) era elemento importante per evidenti conseguenze civili e penali quando il problema, come già spiegato, qualora l’assicurazione dei mezzi non coprisse la circolazione su strade private come molte società di assicurazione già fanno, era facilmente risolvibile con una estensione delle assicurazioni del costo di qualche centinaia di euro da addebitare ai residence interessati. Infine non riusciamo a comprendere come si possa sostenere che è determinante il fatto che la norma del Regolamento Comunale (proposta da Gesem) vieti di svolgere il servizio nelle suddette strade quando Gesem , in evidente difficoltà, non riesce a produrre alcuna valida giustificazione alla introduzione della norma stessa che di fatto sospendeva un servizio praticato da decenni senza problemi di sorta.
Quello che poi ci lascia veramente basiti è l’affermazione che Gesem (per non parlare della comunità), non essendo il soggetto che gestisce il servizio, non ha avuto alcun risparmio economico dal predetto divieto. In sostanza Gesem, non tenendo conto che il passaggio dalla raccolta porta a porta a quella su un unico punto di conferimento avrebbe comportato per l’operatore un notevole risparmio di tempo e di mezzi, non si è preoccupata di ottenere un equo sconto sull’ammontare del contratto con l’operatore. Come potremmo definire questa strana donazione di alcune decine di migliaia di euro in favore dell’operatore a spese dei Condomini orizzontali, favoreggiamento indebito perseguibile per legge o incapacità manageriale nella gestione dei contratti?
L’affermazione che consentire una eventuale raccolta porta a porta dentro i residence comporterebbe un aumento di costi a sfavore di altri cittadini non è forse contraddittoria e incongruente rispetto al fatto che la sua eliminazione non ha comportato a suo tempo alcun risparmio per i cittadini? E come spiegare il fatto che la De Vizia, subentrata ad Econord a maggio 2015, ha impiegato tre mesi per realizzare che il Regolamento le consentiva di farsi pagare il giro porta a porta all’interno dei residence? La prima fattura emessa per il servizio raccolta presso Arese3 è infatti relativa al servizio prestato per il mese di agosto 2015.
Che la scelta infine di passare da due ad una raccolta settimanale per la frazione secca non abbia motivazioni economiche ma di miglioramento del servizio non ha nulla a che fare con il fatto che l’operatore ne ricavi un bel risparmio sulla raccolta dei rifiuti (6 giri settimanali invece di 7). L’amministratore di Arese3 ad esempio sta infatti trattando con l’operatore lo sconto da praticare sul canone annuale. Il fatto che non lo faccia anche Gesem ci conferma nell’opinione che Gesem anziché curare gli interessi dei cittadini sta curando gli interessi dell’operatore.
Pur riconoscendo che si tratta di fatti difficili da valutare in quanto accaduti alcuni anni fa e sotto altra amministrazione, ci dichiariamo non soddisfatti delle risposte ricevute in quanto le riteniamo evasive, lacunose e una in particolare addirittura incongruente.
Tanto per cominciare,anche se il capitale di Gesem è posseduto al 100% dai Comuni, riteniamo non sia eticamente corretto che l’amministrazione affidi ad una consociata srl tramite contratti di servizio l’incarico molto delicato e importante di predisporre bozze di Regolamenti Comunali, quando lo Statuto prevede per Gesem solamente compiti di gestione e non normativi; classico caso del controllato che predispone le norme che lo dovranno controllare e prepara le risposte alle interrogazioni che lo riguardano, da voi ritenute ben argomentate ed esaustive.
Prendiamo atto che è stata Gesem a proporre nel 2009 le varianti al regolamento secondo cui “possono fruire del servizio solamente le strade private soggette ad uso pubblico che siano aperte permanentemente senza limiti di sorta” e “nel caso di pluriutenze all’interno di.. aree private…. il servizio potrà essere svolto tramite apposita convenzione stipulata con il gestore del servizio”.
In merito alle motivazioni relative alla loro introduzione non abbiamo capito assolutamente nulla. Prima affermate genericamente che le varianti si erano rese necessarie per recepire tutte le modifiche normative intervenute nel tempo (D.L.152/2006) ma nella Parte 4 del D.L.” Norme in materia di rifiuti “, noi non siamo riusciti a rintracciare alcun accenno alle predette varianti. Poi sostenete che l’assenza di copertura assicurativa RCA (cavallo di battaglia di Gesem a quei tempi) era elemento importante per evidenti conseguenze civili e penali quando il problema, come già spiegato, qualora l’assicurazione dei mezzi non coprisse la circolazione su strade private come molte società di assicurazione già fanno, era facilmente risolvibile con una estensione delle assicurazioni del costo di qualche centinaia di euro da addebitare ai residence interessati. Infine non riusciamo a comprendere come si possa sostenere che è determinante il fatto che la norma del Regolamento Comunale (proposta da Gesem) vieti di svolgere il servizio nelle suddette strade quando Gesem , in evidente difficoltà, non riesce a produrre alcuna valida giustificazione alla introduzione della norma stessa che di fatto sospendeva un servizio praticato da decenni senza problemi di sorta.
Quello che poi ci lascia veramente basiti è l’affermazione che Gesem (per non parlare della comunità), non essendo il soggetto che gestisce il servizio, non ha avuto alcun risparmio economico dal predetto divieto. In sostanza Gesem, non tenendo conto che il passaggio dalla raccolta porta a porta a quella su un unico punto di conferimento avrebbe comportato per l’operatore un notevole risparmio di tempo e di mezzi, non si è preoccupata di ottenere un equo sconto sull’ammontare del contratto con l’operatore. Come potremmo definire questa strana donazione di alcune decine di migliaia di euro in favore dell’operatore a spese dei Condomini orizzontali, favoreggiamento indebito perseguibile per legge o incapacità manageriale nella gestione dei contratti?
L’affermazione che consentire una eventuale raccolta porta a porta dentro i residence comporterebbe un aumento di costi a sfavore di altri cittadini non è forse contraddittoria e incongruente rispetto al fatto che la sua eliminazione non ha comportato a suo tempo alcun risparmio per i cittadini? E come spiegare il fatto che la De Vizia, subentrata ad Econord a maggio 2015, ha impiegato tre mesi per realizzare che il Regolamento le consentiva di farsi pagare il giro porta a porta all’interno dei residence? La prima fattura emessa per il servizio raccolta presso Arese3 è infatti relativa al servizio prestato per il mese di agosto 2015.
Che la scelta infine di passare da due ad una raccolta settimanale per la frazione secca non abbia motivazioni economiche ma di miglioramento del servizio non ha nulla a che fare con il fatto che l’operatore ne ricavi un bel risparmio sulla raccolta dei rifiuti (6 giri settimanali invece di 7). L’amministratore di Arese3 ad esempio sta infatti trattando con l’operatore lo sconto da praticare sul canone annuale. Il fatto che non lo faccia anche Gesem ci conferma nell’opinione che Gesem anziché curare gli interessi dei cittadini sta curando gli interessi dell’operatore.
Vietato tirare in ballo la GESEM ci si scotta. COMUNE/GESEM ci devono Restituire 850.000,00 ........1.000.000,00 di IVA ,10% illegalmente applicata su tassa rifiuti e fanno finta di niente, attendono la prescrizione e contano sui Cittadini dormienti.Intanto nessuno fa NIENTE altri hanno attivato Class Action tanto per ....
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