LA NOSTRA POLITICA

"il consigliere grillino di Milano è Mattia Calise ed è un bravissimo
ragazzo. purtroppo gli manca la tecnica politica. Quando cerchiamo di far
mancare il numero legale per bloccare la giunta, Calise cita l'articolo del
regolamento che gli "impone regole di correttezza" e va a votare. Ma così

di fatto fa la stampella del sindaco Giuliano Pisapia"  lo dice De Corato ed è scritto su Panorama. Maggio 2012.


Veniamo ad Arese. 
Siamo nauseati da questa giunta litigiosa e inconcludente e siamo nauseati da questa politica di corridoio. Ieri i consiglieri del PD sapevano tutto fin dal mattino, e con tutto intendiamo quanti consiglieri di maggioranza ci sarebbero stati in consiglio. Ma come fanno? Evidentemente i giochi di corridoio, i sotterfugi, le piccole spie e tutto quello che DeCorato chiama tecnica politica non fa per noi. 
Siamo stati votati da più di 1000 aresini e ci sembra corretto rappresentarli, partecipare, vigilare , controllare e esprimere le nostre opinioni. Ogni giorno  il nostro portavoce riceve telefonate dai politici navigati, sia da quelli in consiglio che dai trombati delle giunte precedenti. 
E' vero: siamo inesperti, siamo gli ultimi che vengono a sapere cosa succede e succederà, facciamo degli errori e chiediamo magari delle informazioni che non servono quando il problema è forse diverso o nascosto dietro mille cavilli, leggine e regolamenti. Non abbiamo amici nelle stanze comunali che ci indirizzino e neppure qualche potere interessato. Non abbiamo finanziamenti statali, non abbiamo sedi, non abbiamo rimborsi elettorali, giornali, referenti economici o politici.
Ma non ci interessano le poltrone, non siamo la stampella di nessuno, nè della maggioranza e neppure dell'opposizione PD/PDL. Non ci accodiamo, non facciamo calcoli politici e neppure calcoli elettorali. Ci interessa solo portare avanti le idee ed i programmi che abbiamo sostenuto e condiviso. Siamo così. Prendiatene atto. Grazie.



Non credere a niente solo perché un cosiddetto saggio l’ha detto. 
Non credere a niente solo perché è un’opinione generale. 
Non credere a niente solo perché è scritto in antichi libri. 
Non credere a niente solo perché lo si dice di origine divina. 
Non credere a niente solo perché qualcun altro lo crede. 
Credi solo a ciò che tu stesso hai sperimentato e giudicato vero.
(Gautama Siddharta)

Commenti

  1. Cari Grillini,

    vi scrivo giusto due parole, a mente fredda, perché ieri è stata una serata molto complessa (da comprendere, da vivere in diretta, da interpretare) e perché ho avuto uno scambio di battute con alcuni di voi. Anzi, volevo scusarmi per essermi fatto avanti in maniera troppo brusca: non è il mio stile e mi dispiace. Spero si possa ripartire da qui. E tuttavia non posso non commentare alcuni punti di questo vostro intervento:
    1) avete ragione, ognuno è libero di fare il proprio percorso. questo è pacifico.
    2) se alcuni dei nostri consiglieri sanno prima le cose è perché sono attivi da più tempo di voi (navigati è un tantino spregiativo) e quindi hanno relazioni già consolidate. ma state tranquilli, capiterà anche a voi, avrete i vostri contatti e i vostri scambi di informazioni. Non sono cose sporche, non è una malattia. Succede, perché la politica è questo. Naturalmente senza compromessi o inciuci (il caso del nostro Giancarlo Giudici, dolorosamente, docet).
    3) abbiamo cercato di convincervi ad appoggiare la nostra posizione perché riteniamo che sia la cosa giusta da fare per la città. Qualunque cosa possa succedere, non sarà mai peggio di questa banda di incapaci che siede in Municipio. Ma probabilmente voi avete un'idea diversa ed è giusto rispettarla.
    4) non abbiamo finanziamenti statali (anzi, noi diamo contributo al provinciale), giornali, referenti politici.
    5) credo che le vostre scelte, ponderate, rigorose, siano a tutti gli effetti una linea politica, tale e quale a quella di un partito. e anche qui non c'è nulla di male. si sta nel gioco democratico, in mezzo agli altri. la vostra diversità di contenuti non vi rende diversi, nei fatti e nelle regole, da qualunque altra formazione politica che abbia una sua rappresentanza nelle istituzioni. quando anche il M5S farà questo "bagno di umiltà", credo sarà pronto per spiccare un bel salto in alto. e questa umiltà e questo salto veli auguro di cuore.
    un saluto.

    gabriele

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  2. Caro Gabriele, era meglio che non le scrivevi, le due parole a mente fredda.
    Dall'alto di quale cattedra vieni a dirci che la politica é "contatti e scambi di informazioni" basati su "relazioni consolidate"? Forse stai parlando della TUA politica e di come ovviamente la intendi universalmente corretta. E dall'alto di quale profonda saggezza ci consigli "un bagno di umiltà" per spiccare un "salto in alto" di cui francamente non me ne frega nulla? Non hai ancora capito che se facevate bene il vostro lavoro, voi "politici", io me ne sarei rimasto tranquillo a votarvi occupandomi poi dei casi miei? Non hai ancora capito che avere una linea politica non significa essere per forza un partito? In conclusione, caro Gabriele, è finita l'epoca dei partiti, è finita l'epoca del PD che guarda la realtà a volo d'uccello e passando dispensa consigli e buffetti, tanto sa già qual'è la cosa giusta da fare.
    Apri gli occhi, piantala dui farti prendere per il naso dal PD, pensa con la tua testa di ragazzo sveglio ed entra da protagonista nel cambiamento (questo sì epocale) che è in atto.
    saluti ricambiati
    Marco
    PS il giornale ce l'avete, si chiama la Torrazza.

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  3. Mi piace. Sicuramente non siamo abituati, forse spaventa un po'. Un rappresentate che è li anche per imparare, che non ha amici, che non conosce i cavilli le leggine, i regolamenti, ma soprattutto estraneo alle regole non scritte è una cosa talmente nuova nella nostra politica che è spaventa più "loro" che "noi".
    Avanti così. Avanti con le proprie idee scevre da imposizioni, da assoluti di partito, da ideologie universalmente corrette, da convinzioni pregresse. Sostenere quando ci si crede così come opporsi quando si è convinti sia sbagliato.

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  4. Sì, caro Marco, il giornale ce l'abbiamo e lo paghiamo noi, attraverso le feste. Non è un organo di stampa che controlliamo in maniera occulta, per avere influenza: tutti sanno cos'è Torrazza e chi ci scrive. Quindi è tutto molto trasparente. Sono d'accordo con la tua lettura, la decisione del M5S di partecipare alle elezioni (comunali, provinciali, regionali e, molto presto, nazionali) risponde a un bisogno di una politica diversa. Una necessità diffusa, che purtroppo i partiti tradizionali hanno contribuito a far crescere. Ci sono molte cose che non vanno e ne sono consapevole. Dal mio punto di vista, mi riconosco ancora oggi nel progetto originario del Pd e vorrei tanto, insieme a molti altri, cercare di cambiarlo dall'interno. Vedremo. Il fatto per cui suggerivo un "bagno di umiltà" (e, credimi, senza alcuna intenzione di "guardarvi dall'alto", anzi, vorrei tanto essere considerato alla pari vostra) significa che, secondo me, è molto facile denunciare tutto e tutti, senza mai fare distinzioni, quando si sta fuori dai giochi (o dal Palazzo). Ben più difficile è usare lo stesso metro di giudizio (negativo, a 360°) quando si entra nel gioco democratico. Purtroppo, a quel punto, voi M5S entrate in un contesto dove non siete più dei critici giudicanti, ma una formazione politica (movimento? partito light? gruppo di pressione?) che sta allo stesso livello degli altri. E deve prendere decisioni, votare pro o contro, astenersi. Tutte cose che implicano una "relazione" con gli altri. Che implicano, anche, responsabilità non solo verso i vostri elettori, ma nei confronti di tutti i cittadini: perché le decisioni che si prendono hanno ricadute collettive e non sono solo delle azioni di cui rendere conto al movimento. Parlando da osservatore e non da membro di un partito, ritengo che "partecipare al gioco alla pari" sarà per voi un passaggio fondamentale, di crescita e maturità politica (come spiegava anche Grillo nell'interessantissima intervista al Fatto). Ignorare tutto e tutti, andare avanti come un bulldozer, è piuttosto difficile. E ti assicuro che non garantisce affatto di essere migliori o più puliti. Giocare da soli è difficile, in democrazia. O meglio, quando una forza politica arriva a giocare da sola, a quel punto di solito non si chiama più democrazia. E' qualcosa di diverso, e non credo migliore.
    Come sempre, con la massima stima e attenzione,
    gabriele

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    1. Caro Gabriele,
      ho letto ovviamente la tua lunga replica, e vedo che proprio non resisti dal farmi la lezione sulla democrazia. E' molto triste che tu mi consideri così poco intelligente e così tanto ignorante...
      Ma cosa ti fa pensare che non saremmo in grado di governare una città come Arese? Mancanza di conoscenza dei meccanismi tecnici? Impariamo in fretta! E poi noi non siamo da soli, noi siamo insieme a tutti i cittadini liberi da condizionamenti e pregiudizi, che aumentano giorno dopo giorno; siamo certamente soli rispetto ai partiti, ma che sollievo! Ti sembra che non seguiamo le regole della democrazia? Ma cosa ne sai! Il confronto è continuo, si fa sui temi, sui singoli argomenti, sui problemi della città, sui processi decisionali. Noi decidiamo a maggioranza, sempre: puoi dire lo stesso del tuo partito? Stai pur tranquillo che non imporremo mai nulla, ma stai altrettanto tranquillo che non molleremo mai! (e se adesso vuoi ironizzare sul "boia chi molla", accomodati pure!)
      cordialmente
      Marco

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  5. Caro Marco,

    mi spiace, non ho proprio nessuna lezione da imporre a nessuno. Volevo solo chiarire il mio punto di vista e riflettere con voi su come rapportarsi all'interno del gioco democratico, prendendo come semplice spunto la nostra discussione dell'altra sera in consiglio. Ma noto, e mi dispiace, che qualunque argomentazione, anche pacata, viene letta da parte vostra o come un aggressione da "vecchia politica" o come una "lezione". Non vi salta in mente che magari ci sono persone oneste e appassionate che, stando dentro un partito come il mio, guardano con simpatia e interesse al vostro percorso? Sono ovviamente felice di sapere che ci siete anche voi, che vi impegnate con altrettanta passione e che sperate di poter amministrare bene la città. E non credo proprio che dovreste mollare (perchè mai?). Buona fortuna e ci si vede in giro.

    Gabriele

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